Interventi di riparazione danni e miglioramento sismico del Tribunale di Ferrara

 

COMMITTENTE
Comune di Ferrara

PERIODO
2018-2021

LUOGO
Ferrara (FE)

IMPORTO LAVORI COMPLESSIVO
743.530,00 €

INCARICO e PROFESSIONISTI INCARICATI
Progetto architettonico e Direzione Lavori  – Ing. Arch. Valeria Virgili
Progetto strutturale e Direzione Operativa Strutturale – Ing. Francesco Pirani
Coordinamento della Sicurezza in Fase di Esecuzione – Ing. Denis Zanetti

Impresa esecutrice – BASCHIERI S.r.l. – Sassuolo (MO)

Da metà degli anni Ottanta il Tribunale di Ferrara si trova in via Borgoleoni, a poche centinaia di metri dal Castello Estense, nel cuore del centro storico cittadino. È costituito da diversi corpi di fabbrica, tra loro collegati, e deriva dal restauro e ristrutturazione dell’ex convento del Gesù. Tutto il complesso è soggetto a vincolo ex Dlgs 42/2004.

Il convento, soppresso definitivamente a inizio Ottocento, era diventato il principale polo di istruzione di livello superiore della città, riunendo il liceo classico, quello scientifico e l’istituto Magistrale fino agli anni ’80. Per poter diventare sede del Tribunale di Ferrara, dal 1981 al 1985 l’ex Convento venne sottoposto a consistenti lavori; nei volumi preesistenti furono ubicati, in linea di massima, gli uffici del tribunale, mentre nel corpo centrale di nuova costruzione vennero collocate le aule di udienza ed i relativi servizi. Il progettista fu l’arch. Carlo Aymonino, che ha ideò un’architettura con grandi superfici traslucide che permettevano alla luce di entrare diffusamente all’interno.

Tutto il complesso architettonico ha subito danneggiamenti durante il sisma del maggio 2012, ed è stato oggetto di interventi di riparazione danni e di miglioramento sismico, rientranti nel Programma Regionale delle Opere Pubbliche e degli Interventi di Recupero dei Beni Culturali sugli edifici colpiti dal sisma del 2012.

L’intervento in oggetto, concluso nel novembre 2020, ha previsto opere di riparazione danni e consolidamento locale nelle ali nord e sud e opere di miglioramento sismico nel corpo centrale; più precisamente l’obbiettivo è stato quello di agire sulle zone più vulnerabili dei vari corpi di fabbrica, conferendo all’intero complesso un maggior grado di resistenza in caso di sisma, compatibilmente con i vincoli imposti dalla Sovrintendenza e con le attività presenti, che non potevano subire interruzioni.

Per lavorare all’interno di un tribunale, con attività che devono necessariamente restare in funzione, accesso di pubblico e grande quantità di documenti riservati presenti e da salvaguardare, è stato necessario affrontare numerose problematiche, anche logistiche, sia nelle fasi di progetto che di realizzazione dell’opera. (es. obbligo a turni di lavoro compatibili per permettere lo svolgimento delle attività ordinarie, oppure a concentrare le attività nei periodi di ferie estive quando le udienze erano sospese). In questo contesto è evidente la necessità di ricorrere ai “minimi interventi” efficaci per l’ottenimento dei risultati richiesti, conformemente quindi alla necessità di tutela ex Dlgs 42/2004.

Trattandosi di un fabbricato soggetto a tutela, l’intervento, pur configurandosi come prettamente strutturale, ha richiesto la presenza di un architetto per studiare soluzioni “compatibili” non solo dal punto di vista strutturale e/o funzionale ma anche di quello “formale” e della salvaguardia, specialmente nei casi in cui è stato necessario inserire elementi destinati a restare a vista o a modificare lo stato dei luoghi.

Si illustrano di seguito i principali interventi in cui il progettista architettonico ha dovuto lavorare a fianco dello strutturista per mettere a punto soluzioni efficaci ma anche “compatibili” al contesto in cui si andavano a inserire:

  • ALA NORD

Demolizione del corpo Ottocentesco posto a cavallo tra l’ala nord e il vicino Palazzo Balbo, costruito al di sopra del corsello che separa i due fabbricati, pesantemente danneggiato dal sisma del 2012 e reso totalmente inagibile. Rappresentando un’indubbia vulnerabilità, si è abbandonata quasi subito l’idea di ripararlo o ripristinarlo. L’intervento è stato molto difficoltoso vista la ristrettezza dei luoghi ed il pericolo di arrecare danno ai corpi di fabbrica su cui era appoggiato; ha richiesto pertanto una demolizione estremamente controllata (uno smontaggio “pezzo per pezzo”) e ha comportato la necessità di risarcitura delle facciate storiche (in muratura con cortina a vista) e delle coperture nei punti su cui tale corpo si innestava.

Inserimento di reticolare metallica di stabilizzazione nell’ultimo piano dell’ala nord, occupato da un lungo corridoio con capriate a vista su cui si affaccia una sequenza di sale e uffici; il muro di spina centrale si ferma sotto le capriate. L’intervento ha previsto l’installazione di una reticolare metallica nel corridoio posizionata immediatamente al di sopra delle catene delle capriate, che collega il muro longitudinale esterno al muro di spina centrale e alle capriate lignee, impedendo il ribaltamento fuori dal piano del muro esterno e stabilizzando l’insieme. Nel progetto è stata posta molta attenzione anche all’aspetto della reticolare, destinata a restare in vista.

  • CORPO CENTRALE

Ha pianta simmetrica rispetto un ampio corridoio centrale a doppio volume attraversato al primo livello da una passerella di collegamento; è la zona più frequentata dal pubblico per la presenza delle aule di udienza. Gli interventi strutturali hanno mirato al collegamento tra le sue “due metà”, agendo sia al piano interrato (utilizzato come deposito e archivio, accessibile solo al personale di servizio) che in sommità, inserendo nel corridoio vetrato centrale due strutture reticolari metalliche da lasciare a vista. Data la conformazione spaziale di questo invaso, con grandi superfici lisce e regolari, la soluzione prescelta, destinata a rimanere visibile, non doveva risultare troppo “invadente”; pertanto la reticolare posta in prossimità della facciata vetrata ne ricalca la partitura con la sua maglia strutturale, mentre per la reticolare centrale posta sopra il collegamento aereo, si è adottata una configurazione più libera.

  • ALA SUD

Gli interventi nell’ala sud hanno dovuto tener conto delle notevoli difficoltà operative di installazione, dovute alla presenza di sottotetti interclusi e solo parzialmente calpestabili, con spazi di manovra molto angusti.

Nella parte di sottotetto ove è stato possibile, si è proceduto all’installazione di una reticolare metallica, attentamente studiata per essere trasportabile abbastanza agevolmente in ambiti angusti; nelle altre zone, in particolare nella biblioteca (coperta da un soffitto a volta in arella) si è dovuti ricorrere a catene estradossali e piastre a vista.