Riparazione danni e miglioramento sismico della chiesa e del campanile di San Venanzio di Galliera (BO)

COMMITTENTE
Curia Arcivescovile di Bologna

PERIODO
2015-2019
2017-2019 (lavori)

LUOGO
San Venanzio di Galliera (BO)

INCARICO e PROFESSIONISTI
Progettazione architettonica e Coordinamento della sicurezza – Ing. Arch. Valeria Virgili
Progettazione strutturale – Ing. Chiara Foresti
Coordinatore delle attività specialistiche – Ing. Francesco Pirani

COLLABORATORI
Strutture – Ing. Matteo Vincenzi
Coordinamento della sicurezza – Ing. Sara Zanella

La chiesa Parrocchiale di San Venanzio di Galliera, di origini Settecentesche, è una chiesa ad aula unica con cappelle laterali, e con una ricca decorazione interna a trompe-l’oeil che ricopre tutte le superfici (pareti e soffitti). Le strutture sono realizzate completamente in muratura, anche riguardo le volte di soffitto. Solo le coperture erano interamente in legno, molto deformate e con evidenti vulnerabilità.
La facciata e i prospetti, molto semplici, sono interamente intonacati. Il campanile, in muratura, ha base quadrata di lato 4 metri, e altezza circa 26 metri, ed è separato dalla chiesa da una intercapedine di 30-40 cm. La cella campanaria era raggiungibile tramite una scala in muratura a volte rampanti.

A seguito del sisma del 2012 la chiesa è stata immediatamente dichiarata inagibile avendo riportato gravi danni diffusi. Il più danneggiato è stato il campanile, fratturato gravemente nel fusto (con lesione scomposta) e nella guglia, che è stata portata a terra dai Vigili del Fuoco subito dopo il sisma.

Il progetto, autorizzato nel gennaio 2017, si inserisce nel Piano di Ricostruzione Post Sisma delle Opere Pubbliche e Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, con fondi in parte erogati dalla Regione e in parte Assicurativi.

I lavori hanno interessato tutte le parti della chiesa, partendo dalle strutture ed estendendosi poi “necessariamente” alle finiture ed agli apparati decorativi. Tutte le volte sono state rinforzate, i coperti rifatti comprese le strutture di copertura, le lesioni interne ed esterne riparate, le facciate e tutti gli elementi decorativi interni ed esterni interamente restaurati.

Particolarmente complesso è stato l’intervento sul campanile, con riparazione dei danni al fusto e alla guglia, demolizione della scala a volte rampanti (sostituita da una nuova scala a chiocciola metallica), e consolidamento della cella campanaria e del fusto del campanile con placcaggi interni in betoncino applicato a spruzzo.

Preliminarmente al progetto si è dato corso ad una approfondita fase di rilievo geometrico e materico, con rilievi laserscanner 3D, saggi ed endoscopie, e ricognizioni autoptiche anche con piattaforma elevatrice.

Per il recupero strutturale è stato fatto uso di materiali compositi per consolidare la cupola sopra il presbiterio e la guglia spezzata del campanile, di catene metalliche per migliorare i collegamenti tra le varie membrature, di cappe collaboranti in calce idraulica e reti in fibra di vetro per consolidare le volte.

È poi seguito il restauro delle decorazioni interne, affidato a restauratori esperti, e lo studio dell’assetto cromatico delle facciate di chiesa e campanile, che sono state integralmente ritinteggiate, riprendendo le cromie e le textures originarie.

Tutti gli impianti nella chiesa (elettrico, riscaldamento, antiumidità) sono stati rimessi in funzione e integrati ove necessario: nel campanile (impianto elettrico, antifulmine, alimentazione campane, meccanismo orologio) sono stati totalmente rifatti.

Si è dovuto porre molta attenzione anche alle problematiche legate all’umidità, ricorrendo a sistemi di deumidificazione elettrofisica ed accorgimenti “mirati” in particolare in corrispondenza dell’intercapedine chiesa-campanile.

L’intervento sul campanile è stato molto complesso, sia per la gestione della sicurezza che per l’esecuzione delle lavorazioni, essendo il luogo decisamente angusto.

Una attenta gestione della sicurezza del cantiere ha permesso di arrecare alla vita parrocchiale il “minimo disagio”: la canonica e l’ampia area parrocchiale adiacente, sempre molto frequentate da bambini e ragazzi sono rimaste in piena attività durante tutta la durata dei lavori.