Recupero e riuso dei fabbricati ex deposito locomotive e casa del custode della Ex Stazione Ferroviaria di Cento (FE)


A metà tra recupero urbano e recupero edilizio

 

COMMITTENTE
Coop Alleanza 3.0

PERIODO
2014-2021

LUOGO
Cento (FE)

IMPORTO LAVORI COMPLESSIVO
980.000,00 €

INCARICO e PROFESSIONISTI INCARICATI
Mezzadringegneria S.r.l. :

Progetto architettonico e Direzione lavori artistica – Ing. Arch. Valeria Virgili
Progetto strutturale e Direzione Operativa – Ing. Francesco Pirani
Progetto antincendio – Ing. Davide Grandis

Direzione lavori – ACER Ferrara – Ing. Giuseppe Addesso
Impresa esecutrice – A.C.C. SOC. COOP. ADRIATICA COSTRUZIONI CERVESE, Cervia (Ra)

I fabbricati  fanno parte del complesso dell’ex stazione di Cento, realizzata nel primo decennio del ‘900 e dismessa a metà degli anni ’50; sono sottoposti a vincolo ex D.Lgs 22/01/04 n.42 in quanto edifici tipici dell’architettura ferroviaria dei primi del Novecento.

L’intervento si colloca all’interno del Piano di Recupero di iniziativa pubblica denominato “Ex Stazione di Cento”, approvato nel 2010 dal Comune di Cento per porre freno al progressivo degrado che nel corso degli ultimi decenni aveva interessato l’area, ubicata a ovest del centro storico.

Per il fabbricato ex deposito locomotive, di proprietà mista (Comune di Cento e Coop Allenza 3.0) viene previsto il riutilizzo a galleria commerciale e sala d’aspetto per la vicina stazione delle corriere, mentre per la casa del custode, posta in testata all’ex deposito e distribuita su due piani, il riutilizzo a uffici.

Il progetto di recupero viene  interrotto dal terremoto del 2012: i due edifici, già in condizioni precarie, vengono ulteriormente danneggiati fino a renderne impossibile l’accesso per pericolo di crollo. Si rende necessaria  una sostanziale revisione progettuale che – di fatto – mantiene solo quel che resta degli involucri esterni e ricostruisce integralmente gli interni. Particolarmente difficoltosa è stata la stabilizzazione dei muri perimetrali – lasciati liberi – a demolizione avvenuta; per questa attività si è ricorso ad adeguati “ponteggi zavorrati”.

La palazzina a due piani viene ricostruita recuperando interamente i prospetti, con solaio intermedio in laterocemento e copertura a struttura lignea.

L’intervento sull’ex deposito locomotive è più complesso, in quanto l’intero angolo sud-est è completamente crollato. Inoltre, data la destinazione d’uso pubblica e l’inutilizzabilità delle strutture in muratura esistenti, si decide di adeguarlo sismicamente.

Si ricalca la maglia strutturale esistente utilizzando tecnologie e materiali del tutto differenti, ovvero portali metallici sagomati a capanna e collegati tra loro a formare un reticolo da lasciare a vista, che “aggancia” e stabilizza anche i muri perimetrali. Il legno, utilizzato in copertura e per rivestire parzialmente i piedritti dei portali, si unisce all’acciaio per dare all’insieme un aspetto più “caldo”. Il progetto architettonico e quello strutturale hanno richiesto una forte integrazione, durante tutto l’iter progettuale e realizzativo. L’angolo crollato è stato ricostruito con tecnologie “a secco”, differenziandolo dalle murature rimaste in situ che invece sono state recuperate e restaurate con metodi tradizionali.